Le festività, nei diversi periodi dell’anno, scandivano il trascorrere lento, e spesso faticoso, del tempo. Erano l’occasione per ritrovarsi, festeggiare, allietare le tavole con i piatti della cucina tradizionale. Un momento magico, quello legato al cibo, denso di significati ed allusioni.
Natale, Pasqua, Carnevale, San Giovanni, le Feste dei patroni, la fine della vendemmia, rare occasioni in cui si metteva da parte la quotidiana parsimonia, per festeggiare anche a tavola.
Le riviviamo nei ricordi di Manrico Murzi, poeta giramondo, marinese, classe 1930.
Sabato Santo, perché sei stato tanto,
perché non sei venuto?
Domenica mattina, una coscia di gallina,
un uovo benedetto, un quarto di capretto,
un pezzo di rimenata e la Quaresima è passata.