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Acciughe al tegame, una ricetta tradizionale semplice e gustosa.

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]In larga parte d’Italia sono conosciute con il nome di alici, ma all’Isola d’Elba si chiamano acciughe, mantenendo l’origine latina della parola da “apiua” o “apiuva” che stava ad indicare un pesce piccolo. L’uso di questo termine quindi deriverebbe direttamente dalla dominazione dei Romani, ma potrebbe anche essersi diffuso grazie agli antichi commerci con i Liguri che come noi erano abituali pescatori e venivano ad acquistare i nostri vini.

Le acciughe erano senz’altro considerate pesce povero: grazie alla tecnica della salatura si potevano conservare a lungo e quindi garantivano un certo risparmio alle famiglie del posto, ad esempio; del resto il nostro mare è sempre stato pescoso ed era uso comprarle direttamente dai pescatori e consumarle fresche: si racconta infatti che spesso i contadini le mangiavano fritte accompagnandole con un bel bicchiere di vino durante le ore più calde.

Sono veramente molti i modi con cui ci si può sbizzarrire a prepararle in cucina, servendole sia come antipasto che come secondo, oppure preparando un sugo per un primo gustoso e saporito.
Questa ricetta in particolare la faceva mia nonna, originaria di Porto Azzurro, e risale per tradizione al dominio spagnolo del versante orientale dell’Elba:

Mezzo chilo di acciughe fresche;
Olio extravergine di oliva;
2 spicchi d’aglio;
Un ciuffo abbondante di prezzemolo;
Mezzo bicchiere di vino bianco;
Una manciata di capperi sotto aceto

Per prima cosa si pulivano le acciughe, togliendo la testa, le interiora e lavandole bene. In un tegame si metteva l’olio, si disponevano le acciughe in fila una per la testa ed una per la coda; una volta fatto questo si cospargevano con l’aglio ed il prezzemolo tritati, con una manciata di capperi, sale e pepe quanto basta e si coprivano con il vino bianco. Solo a questo punto si mettevano sul fuoco, tenendolo medio fino a che tutto il vino non fosse evaporato. A questo punto il piatto era pronto da servire caldo e da consumare subito.

Giada Lottini
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